Introduzione
Cosa si può fare, oggi, per rivedere la nostra impronta energetica e allo stesso tempo migliorare la qualità dell’abitare? È una semplice domanda, ma la risposta è complessa e l’architettura sta affrontando una profonda revisione dei propri modi di vedere l’abitare. Negli ultimi anni abbiamo preso atto che la sostenibilità non è solo un modo di dire, ma piuttosto un modo di fare. L’energia, in questo, è il tema principale di questa epoca.
Emanuele Saurwein è titolare e fondatore dello studio LANDS. Nato nel 2004, lo studio ha da sempre l’obiettivo di lavorare su progetti con standard energetici di alto livello. L’edificio di Pregassona ne è l’esempio: si tratta del primo progetto dello studio LANDS sia secondo lo standard SNBS-Edificio che Minergie-P-ECO e Minergie-A-ECO, standard che integrano da un lato comfort, efficienza, qualità e protezione del clima, dall’altro tutti gli aspetti della sostenibilità e che si basano su requisiti che permettono la realizzazione di edifici in linea con gli obiettivi della politica energetica e climatica nazionale.
Da quando l’essere umano ha imparato a controllare il fuoco, prima fonte energetica ricavata dall’ambiente e centro della vita sociale delle comunità primitive, ha sempre mantenuto un rapporto stretto con l’energia, dandole una forma.
Anche l’edificio di Pregassona dà forma all’energia.
Definire «energia» non è semplice. L’energia viene prodotta, misurata, consumata. Nell’edificio di Pregassona l’energia ricopre un ruolo importante, sia per quanto concerne il suo utilizzo, sia per come questo utilizzo condiziona il modo di abitare degli inquilini, sia per il processo progettuale e costruttivo.
L’abitante tipo dell’edificio di Pregassona vuole ridurre la propria impronta energetica. Ridurre l’impronta energetica non è solo un gesto personale, ma è un atto di connessione con il mondo che ci circonda, oggi e domani.
Siccome l’edificio vive in stretta relazione con il suo abitante, il progetto si basa sugli standard più elevati in termini di efficienza energetica, comfort e sostenibilità: Minergie-A-ECO, Minergie-P-ECO e SNBS-Edificio.
Lo studio LANDS si occupa principalmente di edifici sostenibili, anche attraverso progetti di ricerca sull’abitare. Ad esempio, HAB (Human Habitat Living) è un progetto di ricerca in corso che integra l’intelligenza artificiale (Ev.A. un algoritmo di valutazione comportamentale), la salute, l’alimentazione, i consumi e la mobilità al fine di raggiungere edifici ancora più integrati con le sfide di adattamento ai cambiamenti climatici).
Il progetto in breve
L’edificio di Pregassona è il primo in Ticino a ottenere contemporaneamente le certificazioni Minergie-A-ECO (TI-011-A-ECO), Minergie-P- ECO (TI-014-P-ECO) e SNBS-Edificio Argento e il secondo ad aver raggiunto il label SNBS-Edificio nel nostro Cantone.
Si tratta di uno stabile abitativo composto da sei appartamenti, di cui tre da quattro locali e tre da due locali. La scelta del taglio degli appartamenti permette uno scambio intergenerazionale. Famiglie con bambini abitano nello stesso stabile con anziani, giovani single e coppie. L’età degli inquilini – ampia ed estesa – permette uno scambio intenso sul modo di abitare e sulle abitudini.
La forma dell’edificio nasce dai confini del lotto e dalle condizioni del terreno, in questo caso molto in pendenza (un dislivello di tre piani), che è stato determinante per la scelta della struttura portante in calcestruzzo armato riciclato.
L’obiettivo del progetto
All’inizio di ogni progetto il committente e l’architetto devono porsi una serie molto ampia di domande. In tal senso è molto utile la norma SIA 112/1 “Costruire sostenibile - Edilizia”, che invita a porsi i giusti quesiti in tal senso, ma la domanda fondamentale è: “perché?”. Ciò aiuta a raggiungere in modo più efficiente ed efficace l’obiettivo, in quanto permette di orientare il progetto sin dal principio verso le motivazioni che sostengono il processo. La sostenibilità è racchiusa in quella semplice domanda. Nel corso del tempo, dall’inizio alla fine del progetto, la risposta a questa domanda deve sempre essere al centro di ogni decisione e azione.
Nel caso dell’edifico di Pregassona, la risposta al “perché?” si riassume in 5 parole: reddito, necessità, consapevolezza, felicità e abitare. Sono scelte importanti.
L’edificio è pensato per una finalità a reddito. I sei appartamenti di cui è composto vengono affittati a inquilini terzi. Tuttavia, ciò non basta a descrivere la motivazione dell’architetto. L’edificio, così come ideato, nasce da una necessità. Ad oggi, infatti, i condomini convenzionali non presentano le caratteristiche di questo progetto, nonostante le esigenze degli abitanti convergano sempre più verso questa direzione. L’edificio, dunque, funge da vero e proprio strumento per agire nel contesto in cui viviamo. Per fare questo, è fondamentale essere consapevoli delle esigenze. Quali? La felicità di chi lo abita.
Oltre alla felicità dell’inquilino, si aggiunge la prospettiva della futura società. Infatti, l’aspetto energetico è sicuramente decisivo in ogni fase del progetto. L’utilizzo e lo sfruttamento inadeguato dell’energia, infatti, ha un impatto negativo sul domani. Le scelte fatte nel presente definiscono quale degli scenari futuri avrà più probabilità di avverarsi.
Per il modo di lavorare dello studio LANDS, lo scenario migliore comporta delle decisioni, anche in ambito di certificazione per edifici. Le certificazioni, infatti, fungono da strumento per guidare e garantire la qualità dell’oggetto e gli obiettivi da raggiungere. Tra queste, troviamo sicuramente Minergie e SNBS.
Costruire secondo gli standard Minergie-P-ECO, Minergie-A-ECO e SNBS-Edificio
Progettare un edificio certificato significa rispettare una serie di requisiti. Un processo di certificazione che presenta obiettivi chiari e misurabili dimostra che il termine “sostenibilità” viene considerato nella sua reale concretezza e non come concetto astratto.
Un requisito importante riguarda l’energia: basso fabbisogno energetico (Minergie-P); elevata indipendenza energetica (Minergie-A); energia grigia, salute ed ecologia (complemento ECO); economia, società e ambiente orientati al raggiungimento della Strategia energetica 2050 della Svizzera e agli obiettivi dell’agenda 2030 adottata dall’ONU (SNBS). La scelta delle certificazioni significa avere strumenti guida per raggiungere risultati misurabili e confrontabili.
Il complemento ECO declina gli aspetti della salute ed ecologia ponendo criteri che chiedono attenzione nella scelta dei processi costruttivi e dei materiali, la flessibilità nella concezione degli spazi interni e degli impianti e in scelte progettuali che riducano l’onere di manutenzione dell’edificio. Oggi, il costo del materiale incide poco rispetto al costo della manodopera. Quindi, i supplementi di costo sono inconsistenti rispetto ai benefici reali. I materiali presenti sul mercato sono quasi tutti già certificati senza supplementi importanti, mentre importante è la salute degli operai e degli utilizzatori. Oltre al concetto di riciclaggio, bisogna analizzare anche la reale necessità di utilizzare determinati materiali, oppure se è possibile evitarli del tutto.
Sulla base di questo approccio, ossia togliere il superfluo e limitare il fabbisogno di energia grigia, è stato previsto il mantenimento delle pareti e dei soffitti in calcestruzzo armato riciclato a vista e in generale, dove possibile, sono stati evitati rivestimenti e lavorazioni non fondamentali. Togliere, in questo caso, significa aggiungere consapevolezza sull’uso dell’energia.
Con la certificazione SNBS-Edificio, oltre a quanto già citato in precedenza, l’attenzione si estende oltre all’edificio, considerando anche l’ambiente circostante. Il progetto ha considerato aspetti legati alla biodiversità e alla mobilità sostenibile. L’integrazione dell’edificio nel quartiere tramite processi partecipativi e la creazione di spazi d’interazione sociale hanno goduto di particolare attenzione. Non da ultimo è stato approfondito in dettaglio il tema dei costi d’investimento e di gestione.
La timeline del progetto
Un elemento fondamentale del progetto è la visione chiara sul ciclo di vita dell’oggetto. Il proprietario dell’immobile ha acquistato il fondo nel 1986 e ha iniziato a lavorare sul progetto preliminare nel 2006.
Dopodiché, sono susseguiti diversi step fondamentali per raggiungere gli obiettivi prefissati: prima domanda di costruzione (2008), primi rinnovi licenza (2010-2018), variante licenza edilizia originale (2020).
La licenza è stata ripetutamente rinnovata in quanto non vi erano le condizioni economiche necessarie per la realizzazione. Con in tassi ipotecari negativi, la banca ha proposto l’investimento.
Inizia poi il processo che porta alla certificazione provvisoria Minergie-P-ECO (2020), acquisto scorporo strada (una striscia di terreno tra il fondo e la via Ligaino che era stata espropriata circa 50 anni prima per l’allargamento della strada), variante della licenza edilizia (dovuta a modifiche interne ed esterne che si sono rese necessarie con i miglioramenti al progetto dovuti alle certificazioni) e avvio lavori (2021). La certificazione provvisoria SNBS-Edificio viene raggiunta nel 2022, lo stesso anno in cui, in pieno cantiere, vi è la prima locazione. La certificazione provvisoria Minergie-A viene raggiunta l'anno dopo.
La fine dei lavori avviene ufficialmente nel mese di marzo 2023. Subito dopo (giugno 2023), viene raggiunta definitivamente la certificazione SNBS-Edificio, la certificazione Minergie-P-ECO e la certificazione Minergie-A-ECO.
Il primo ciclo di rinnovo è programmato ipoteticamente per l’anno 2057 (quindi non prima di 35 anni dalla costruzione), mentre il secondo per l’anno 2092. Non è ancora stato definito l’anno in cui avverrà (se avverrà) la demolizione. In questo caso specifico, si è stimato un’eventuale demolizione a oltre 100 anni dal termine dei lavori di costruzione (2127).
Si tratta di stime, ma l’idea è quella di dilatare i tempi della manutenzione straordinaria migliorando il processo costruttivo.
Il grafico sotto rappresenta il confronto tra il ciclo di vita di un edificio convenzionale (v. frecce di colore grigio) e un edificio certificato (v. frecce di colore rosso). Se per un edificio convenzionale si può stimare che ogni 25-30 anni debbano essere eseguiti dei lavori di manutenzione straordinaria per mantenere le condizioni iniziali del costruito, per un edificio certificato i tempi si allungano, rendendo necessari questi lavori solo ogni ca. 35 anni. Questo permette prima di tutto di ridurre il numero di interventi durante il ciclo di vita dell’edificio, ma non solo: l’edificio certificato raggiungerà la fine del suo ciclo di vita circa 15 anni dopo rispetto a un edificio non certificato. In questo caso, dunque, il concetto chiave da associare alla certificazione è il mantenimento del valore. Va inoltre considerato che i costi di manutenzione intermedia sono inferiori rispetto a un edificio convenzionale non certificato, in quanto il degrado è più contenuto, rendendo così maggiormente interessante l’operazione immobiliare sull’intero ciclo di vita dell’immobile.
Efficienza energetica, ecologia e salute
Lo stabile di Pregassona è dotato di una pompa di calore esterna aria-acqua di 14 kW – taglia standard per un’abitazione monofamiliare mediamente isolata – che provvede al riscaldamento degli ambienti e la produzione di acqua calda sanitaria. La potenza di riscaldamento così ridotta è resa possibile da un involucro dell’edificio molto ben isolato termicamente e con un elevata tenuta all’aria (misurata con un test di tenuta blower-door). Un impianto fotovoltaico di 25 kWp sul tetto dell’edificio produce energia elettrica con fonti rinnovabili, utilizzata in via prioritaria per l’autoconsumo, ossia l’utilizzo dell’energia elettrica prodotta sul posto per alimentare elettrodomestici e in parte anche la pompa di calore. A bilancio annuale, ossia considerando l’energia prodotta in un anno dall’impianto PV e i consumi elettrici totali, l’edificio produce più energia elettrica di quella che consuma (caratteristica degli edifici certificati Minergie-A). Entro due anni dalla messa in funzione dello stabile è prevista la posa di batterie al fine di aumentare l’autoconsumo e così l’autosufficienza energetica. I calcoli, anche in questo caso, sono fondamentali. I dati acquisiti in due anni di funzionamento permettono di dimensionare correttamente la capacità delle batterie in modo da non sprecare energia.
Alcuni dati energetici e climatici:
- Superficie di riferimento energetico (AE): 735 m2
- Fabbisogno riscaldamento (Qh,eff): 10.3 kWh/m2a
- Fabbisogno acqua calda sanitaria (QAC): 20.8 kWh/m2a
- Potenza impianto PV: 25 kWp
- Efficienza energetica globale (indice Minergie-A): 19.6 kWh/m2a
- Bilancio energetico globale (requisito suppl. Minergie-A): -6.7 kWh/m2a
- CO2 equivalente emessa sul posto: 0.0 kg/m2
- Energia grigia edificio: 163 MJ/m2a
- Classificazione energetica CECE raggiunta: AAA
- Certificazioni: Minergie TI-011-A-ECO, TI-014-P-ECO e SNBS-Edificio Argento
Per l’edificio di Pregassona sono stati curati anche altri aspetti legati alla sostenibilità, oltre a quelli energetici, in particolare per quanto riguarda l’ecologia e la salute nella costruzione. Tali aspetti sono caratterizzati nelle certificazioni ECO e SNBS. In riferimento alla qualità dell’aria interna, oltre alla ventilazione meccanica controllata prevista dallo standard Minergie, si aggiunge con l’ECO la verifica della qualità dei materiali e dei processi con la misura della qualità dell’aria risp. il livello di esalazioni nocive in ambiente, che devono rimanere al di sotto di un determinato valore limite.
Grande attenzione è stata dedicata anche all’utilizzo parsimonioso della risorsa idrica, con il recupero dell’acqua piovana per l’impiego nell’irrigazione, così come la ritenzione delle acque meteoriche il più possibile sulla parcella, mitigando così l'effetto isola di calore e non andando a caricare la rete di scarico pubblica.
Qui di seguito alcune cifre dei risultati ottenuti dal progetto:
- Sostanze organiche volatili TVOC 116 μg/m³ (valore limite 500 μg/m³)
- Formaldeide 7 μg/m³ (valore limite 30 μg/m³)
- Capacità cisterna recupero dell’acqua piovana: 3’000 litri
- Superficie drenante: 775.0 m2 (76%)
- Superficie mappale: 1055 m2
Spazi esterni
«La forma della città non è mai neutrale: strade, edifici e spazi pubblici sono lo specchio del rapporto di una generazione con l’energia.» sottolinea Emanuele Saurwein.
La visione dell’architetto si traduce nel rispetto del contesto che circonda l’edificio: è stato, infatti, disegnato un edificio in grado di poter trasformare una porzione di paesaggio attorno a sé. In tal senso, il progetto integra frammenti di città che ne disegnano i contorni, come ad esempio la passeggiata ex tram, una parte di terreno pubblico, la zona boschiva a lato del fondo, i punti di vista paesaggistici (montagne, villaggi, lago e città). Una speciale commissione di architetti esperti ha analizzato la qualità del progetto dal punto di vista di inserimento paesaggistico, criterio da valutare per ottenere la certificazione SNBS-Edificio.
L’edificio nel contesto circostante con le distanze dai servizi pubblici, Fonte: LANDS
Ecologia significa relazione tra esseri viventi e ambiente. Per questo motivo, il progetto garantisce agli ambienti esterni un grado di biodiversità elevato, caratterizzato dai muri ciclopici in pietra, la scelta delle piantumazioni locali e i prati fioriti a sfalcio. Sono piccole cose, ma a ben pensarci, la sostenibilità e la biodiversità si fanno con le piccole scelte quotidiane.
Un esempio del criterio relativo alla relazione tra edificio e ambiente: la certificazione SNBS-Edificio prevede il minor spostamento di terra possibile, con il mantenimento nell’area di cantiere dell’humus (questo si fa già normalmente), ma anche della terra che verrà riutilizzata per i riempimenti. Nel caso dell’edificio di Pregassona, questo criterio ha disegnato la sistemazione esterna, con i grossi muri in sasso (biodiversità, meno calcestruzzo, bassa energia grigia) che disegnano i giardini degli appartamenti di due locali. Abbiamo così ottimizzato i trasporti e al tempo stesso guadagnato giardini per gli inquilini.
Un altro esempio: i locali tecnici. Nella piccola palazzina, lo spazio per la tecnica, ridotta al minimo viste le contenute necessità di riscaldamento, è stato ricavato direttamente nel parcheggio interno, senza necessità di avere un locale dedicato. Anche il parcheggio serve, quando viene liberato, quale spazio comune per eventi.
L’edificio in fase di costruzione nel contesto di Via Ligaino (Pregassona, 25 novembre 2022), Fonte: LANDS
Comfort abitativo
Un edificio certificato secondo standard di costruzione elevati rispetta requisiti di qualità superiori rispetto a costruzioni convenzionali: aria, luce, rumore, umidità, temperature, acqua e altri elementi vengono considerati fin da subito per garantire il massimo comfort e benessere abitativo.
Un esempio di comfort, misurabile, è la temperatura ambiente. Gli appartamenti sono impostati a 20°C, con le camere a 18°C e i bagni a 22°C. Da regolamento d’uso è data la possibilità di aumentare o diminuire di 1 grado centigrado, ma non oltre. Questo è possibile in quanto l’isolamento termico (requisito Minergie-P) è molto importante; quindi, i locali hanno una temperatura ambiente costante su tutti gli elementi (pareti, soffitto, serramenti). La tenuta all’aria dell’involucro è ottimale e non ci sono “spifferi”, così che gli effetti di benessere termico si misurano realmente. Anche la ventilazione meccanica controllata ha un ruolo importante. I filtri garantiscono aria pulita interna e il ricambio d’aria è assicurato nell’arco di tutta la giornata, in base alle esigenze. Questo permette di non percepire rumori all’interno dovuti alla strada e al traffico. In genere anche il comfort acustico è misurabile (misurazioni svolte in aprile del 2023, rispettate sia ventilazione che calpestio, con valori accresciuti) e molto apprezzato dagli inquilini.
Le già citate misurazioni per la qualità dell’aria per la certificazione ECO hanno dimostrato concretamente la qualità del lavoro svolto e i valori e benessere interno raggiunti ne sono la prova. Nessun odore di sostanze chimiche, solitamente associabile a un oggetto nuovo, ma un’aria pulita, dovuta ai prodotti validati dalla certificazione ECO che non hanno tracce di solventi, contenute quantità di formaldeide e composti organici volatili totali (TVOC), che possono generare malessere nell’abitante. L’edificio, ancora una volta, offre parametri misurabili e confrontabili.
Il clima sta cambiando rapidamente e le estati torride, con notti tropicali e giornate afose aumenteranno sempre di più. Nelle prime due estati in cui l’edificio ha ospitato inquilini, le segnalazioni riportano temperature interne attorno ai 25.5°C – 25.8°C massime (con la ventilazione meccanica controllata accesa). Questo è possibile grazie all’ideale impiego dei concetti di protezione termica estiva correttamente progettati e realizzati, costituiti da un ottimo involucro termico, un'efficace schermatura solare esterna sia fissa che mobile, una buona inerzia termica e uno sfruttamento del raffrescamento notturno naturale manualmente, quando le temperature esterne lo consentono (in particolare di notte o il mattino presto). Nel caso in cui le temperature esterne estive o le notti tropicali dovessero aumentare, è possibile intervenire ulteriormente con un sistema di climatizzazione attivo puntuale, attualmente non presente. Tuttavia, prima di arrivare a questo, si intende valutare misure meno invasive ed energivore come l’utilizzo di ventilatori e/o deumidificatori dell’aria.
Dati economici
Il fattore economico stato un aspetto centrale e approfondito nel dettaglio durante lo sviluppo dell’edificio di Pregassona, il quale nasce come sfida ai presunti maggior costi di costruzione relativi all’applicazione di elevati standard di sostenibilità. L’obiettivo dell’architetto e proprietario Emanuele Saurwein era quello di costruire uno stabile pluricertificato secondo gli standard più elevati in Svizzera a un costo contenuto. Questo a testimonianza del fatto che non è impossibile raggiungere un alto standard a costi ragionevoli e con un’elevata qualità abitativa. E questo limitandosi alla sola analisi dei costi d’investimento.
Se oltre ai costi di costruzione, nell’analisi finanziaria preliminare si considerano correttamente anche i costi di gestione, che ricoprono un ruolo importante nell’analisi economica del progetto insieme alla ridotta esigenza di manutenzione rispetto a una costruzione tradizionale, l’analisi si fa molto interessante.
Costi del progetto
Il costo totale dell’opera ammonta a CHF 2’827'795, che corrisponde a CHF 799 al metro cubo e CHF 3’968 al metro quadrato di superficie utile lorda (SUL). Per fare un confronto con un edificio convenzionale, nella tabella disponibile al link seguente la cifra totale è suddivisa nelle relative categorie di costo.:
Costi di gestione e manutenzione
Trattandosi di un edificio molto efficiente dal profilo energetico, le spese di gestione sono contenute. È quindi stato possibile mantenere delle pigioni in linea con quelle tipiche per la zona in cui è situato l’edificio, permettendo però nel contempo all’inquilino di beneficiare di un comfort e salute abitativi nettamente più elevati. Questi aspetti permettono quindi di rendere interessante l’operazione da un profilo economico, smarcandosi dall’edilizia comune e offrendo un edificio più interessante sia a inquilini che proprietari, che in aggiunta avranno oneri inferiori e intervalli superiori in termine di manutenzione.
Pigione ordinaria e pigione di un edificio certificato a confronto. Fonte: LANDS
Nel caso specifico di Pregassona, nel link seguente viene di seguito presentato il calcolo del conguaglio delle spese comuni in un anno di gestione.
Entrate dagli inquilini
Le entrate delle pigioni sono state calcolate con un affitto di circa CHF 237/m2 all'anno. L’affitto del posto auto interno è di CHF 150 al mese, mentre l’affitto del posto auto esterno CHF 110 al mese. I parametri sono stati sottoposti per la certificazione SNBS-Edificio e corrispondono ai valori medi di zona. Questo è un dato importante, poiché permette al proprietario dell’edificio di offrire uno standard maggiore a costi di mercato. Tale aspetto è molto interessante, poiché permette di evitare uno sfitto causa pigioni troppo elevate rispetto agli altri edifici della zona.
Testimonianza di un’inquilina di uno degli appartamenti:
«Abbiamo scelto di abitare nell'edificio di Pregassona perché, oltre a permetterci di migliorare la gestione famigliare con i servizi del quartiere, abbiamo riposto fiducia nella professionalità dell'architetto Saurwein. Siamo poi stati resi consapevoli di cosa significa la scelta di abitare in un edificio pluricertificato costruito secondo determinati criteri, dove ci è stato richiesto di implicarci maggiormente a livello sostenibilità nelle nostre abitudini quotidiane. Dopo due anni nell'abitazione, questo aspetto è ancora oggi fonte di grande rispetto, ma i benefici che anche noi abbiamo riscontrato sono numerosi, soprattutto sulla nostra salute: siamo meno soggetti ad allergie all'interno dell'appartamento grazie al sistema di ventilazione e filtrazione dell’aria, scegliamo prodotti di pulizia rispettosi per noi e per l'ambiente e abbiamo una maggiore consapevolezza anche nella scelta dei prodotti alimentari, diminuendo il loro spreco.»
Valore della certificazione
Perché ha senso certificare un edificio? Se le condizioni lo permettono, la certificazione garantisce oggettività e imparzialità durante il processo di progettazione, costruzione ed esercizio, il quale non deve essere un processo ideologico, ma pratico. Si certifica un edificio per misurare l’oggetto in questione con altri edifici certificati e contribuire a dare una risposta agli obiettivi posti dalla Strategia energetica 2050 della Confederazione Svizzera, all’Agenda 2030 adottata dall’ONU e, non da ultimo, a un personale principio etico. L’esperienza diretta di una certificazione permette di riconoscere che un edificio è prima di ogni altra cosa uno spazio dove si vive. Vivere bene significa declinare l’aggettivo “bene” alle esigenze che la società richiede. Una di queste esigenze è inquinare meno e abitare meglio. Le certificazioni, se ben gestite, misurano e permettono di far fronte a questa richiesta.
Lo standard non deve necessariamente essere visto come un limite, anzi. Sia il catalogo dei criteri SNBS-Edificio che le scelte legate ai criteri posti dal complemento ECO, appartengono a un mondo della progettazione ancora da esplorare e ogni progetto sarà una risposta alle domande che committente e progettista si pongono, insieme. La qualità costruttiva di un edificio certificato appartiene alla progettazione e non solo alla certificazione. Infatti, la maggior parte dei problemi viene risolta a livello di progetto di massima, là dove le scelte iniziano a delinearsi. In seguito, lo sviluppo del progetto porterà a rafforzare un concetto architettonico che deve essere presente e misurabile. Non da ultimo, l’operazione si rileva interessante anche dal profilo economico, aspetto ugualmente importante per un edificio sostenibile.
Il mantenimento del valore nel tempo, inoltre, è uno dei criteri fondamentali della certificazione che, se ben costruito, permette all’edificio di «invecchiare bene».
Il progetto nell’ottica dei nuovi standard 2023
L’edificio di Pregassona è stato certificato applicando il Regolamento Minergie 2017. Nel 2023 Minergie ha inasprito gli standard, inserendo importanti modifiche in termini di efficienza energetica, sfruttamento del fotovoltaico, emissioni di gas a effetto serra nella costruzione e protezione dalla canicola anche in futuro. Ipotizzando di certificare lo stabile con gli standard più recenti, di fatto il concetto attuale è già conforme anche ai relativi parametri, grazie in particolare alle certificazioni più esigenti Minergie-P (involucro) e Minergie-A (bilancio energetico positivo). Probabilmente da approfondire sarebbe l’aspetto della protezione dalla canicola. Infatti con i nuovi standard ogni progetto viene analizzato con i dati meteo proiettati al 2035, considerando l’effetto dei cambiamenti climatici, che potrebbe richiedere l’adozione di una climatizzazione. Questo aspetto è comunque molto importante già nel 2024 (vedere considerazioni al capitolo seguente).
A un anno dall’utilizzo dell’edificio: cosa si potrebbe migliorare?
Ci sono degli aspetti che solo con l’esperienza si possono migliorare, ma tre punti emergono subito:
- In fase di progettazione e costruzione prevedere la possibilità di poter climatizzare in futuro. Quindi predisporre quanto serve affinché gli inquilini possano decidere se installare una climatizzazione alimentata dall’energia proveniente dai pannelli fotovoltaici e raffreddare / deumidificare così gli ambienti. Lo stabile al momento riesce a gestire i giorni di canicola e le notti tropicali, ma nell’arco degli anni questi sono destinati ad aumentare.
- Semplificare la gestione delle centraline della ventilazione meccanica controllata. A Pregassona non è stato possibile installare le centraline a schermo tattile, e quelle posate non sono di facile e intuitiva gestione. L’inquilino deve poter facilmente gestire in autonomia le portate d’aria in base all’occupazione.
- La preparazione degli specialisti e degli artigiani sugli aspetti e possibilità costruttive relative alla sostenibilità in edilizia deve essere migliorata in quanto spesso non sono ancora pronti a rispondere agli standard richiesti e questo può causare problemi di gestione del progetto. Questa però è una questione di tempo, in quanto presto gli operatori nel settore della costruzione dovranno adeguarsi alle richieste di standard costruttivi elevati e di conseguenza colmare le lacune in tale settore.
L’edificio a colpo d’occhio
2023
735 m2
100% Pompa di calore ad aria, riscaldamento
La concezione dell’involucro, dopo lo studio del terreno
Fonte: LANDS
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Fonte: LANDS